Il Decreto Legge n. 34 del 19 maggio 2020 convertito in legge n. 77 del 17 luglio 2020, meglio conosciuto come Decreto Rilancio, ha portato in dote agli italiani la possibilità di riqualificare e mettere in sicurezza il proprio patrimonio edilizio a costo zero.
Infatti, dal primo luglio 2020 e fino al 31 dicembre 2021, condomini, persone fisiche, associazioni sportive, IACP ed enti similari, possono migliorare la classe energetica ed effettuare lavori per migliorare la sicurezza statica degli edifici, anticipando il costo dei lavori salvo poi recuperarlo in cinque anni scomputandolo dalle imposte da pagare, guadagnandoci anche il 10%.
In alternativa è possibile farsi scontare i lavori concedendo all’impresa la possibilità di effettuare la compensazione dell’importo “scontato”, maggiorato del 10%, ovvero potrà cedere la detrazione spettante a qualunque altro soggetto (imprese, banche, intemediari finanziari, privati cittadini, enti etc.) recuperando subito l’importo anticipato.
L’elenco dei lavori ammissibili, gli adempimenti necessari e le caratteristiche dei soggetti beneficiari di questa significativa agevolazione, sono tassativamente indicati dall’art. 119 e 121 del provvedimento di legge.
I soggetti che saranno impegnati nel processo di accesso al beneficio sono molteplici: l’impresa che effettuerà i lavori, il progettista che dovrà indicare i lavori agevolati, l’asseveratore fiscale che dovrà attestare la legittimità dell’agevolazione, l’asseveratore tecnico che dovrà accertare il raggiungimento dei parametri di efficienza dell’intervento, gli amministratori di condominio che dovranno assicurare il corretto iter di selezione, approvazione e contrattualizzazione dei lavori, il beneficiario finale dell’agevolazione che rimane il responsabile principale in caso di successivo diniego dei benefici da parte dell’Agenzia delle Entrate, salvo rivalsa sugli attori che hanno seguito e validato l’agevolazione.
La complessità dei rapporti del Superbonus 110% e la necessaria identificazione delle responsabilità distribuite, necessitano di una “legal compliance” che gli Avvocati potrebbero assicurare fornendo assistenza ai beneficiari dell’intervento nella predisposizione dei contratti con le imprese appaltatrice dei lavori e con i professionisti incaricati delle asseverazioni, disciplinando e regolamentando le attività che si rendessero eventualmente necessarie per le azioni di rivalsa in caso di contenzioso con l’autorità fiscale, assistendo il beneficiario e l’impresa nella cessione a terzi del credito d’imposta spettante.
SIGNIFICATO:
In campo economico ed organizzativo con il termine compliance normativa (o legal compliance o regulatory compliance, in italiano anche conformità normativa) si intende la conformità a determinate norme, regole o standard; nelle aziende la compliance normativa indica il rispetto di specifiche disposizioni impartite dal legislatore, da autorità di settore nonché di regolamentazioni interne alle società stesse.
In banca, ad esempio, la “funzione di Compliance” ha il compito di verificare che “le procedure interne siano coerenti con l’obiettivo di prevenire la violazione di norme di etero regolamentazione (leggi e regolamenti) e autoregolamentazione (codici di condotta, codici etici)” al fine di evitare rischi di “incorrere in sanzioni, perdite finanziarie o danni di reputazione in conseguenza di violazioni di norme legislative, regolamentari o di autoregolamentazione”. Il concetto di compliance in azienda è solitamente associato anche al concetto di onestà ed etica nei comportamenti spesso in relazione a veri e propri codici etici o principi deontologici dei settori di appartenenza.
RISCHIO:
Il Rischio è la non conformità alle norme e quindi di incorrere in sanzioni giudiziarie o amministrative, perdite finanziarie rilevanti, PERDITA DELLE DETRAZIONI DEL SUPER ECO-SIMABONUS 110% o danni di reputazione in conseguenza di violazioni di norme imperative (di legge o di regolamenti).
CONSIGLIO: