La responsabilità amministrativa degli enti, disciplinata dal Decreto Legislativo n. 231 del 2001, è un terreno giuridico complesso in cui la distinzione tra la colpa di organizzazione e la colpa dell’autore del reato svolge un ruolo cruciale. Recentemente, la Corte di Cassazione ha emesso sentenze significative che affrontano e chiariscono tale distinzione, contribuendo a definire più chiaramente i confini della responsabilità degli enti in relazione ai reati commessi.

Colpa di Organizzazione: Un Elemento Essenziale

La sentenza della Corte di Cassazione, Sezione 4 Penale, del 28 dicembre 2023, n. 51455, pone l’accento sulla centralità della “colpa di organizzazione” quale elemento essenziale per configurare la responsabilità da reato degli enti. La responsabilità si fonda sulla colpa di organizzazione, che caratterizza l’illecito amministrativo, e non deve essere confusa né sovrapposta con la colpa degli autori del reato. Nella fattispecie analizzata, una Srl era stata erroneamente ritenuta responsabile di omicidio colposo in seguito a un infortunio sul lavoro. La Corte ha annullato la decisione, sottolineando che la società aveva adottato i documenti previsti per la prevenzione dei rischi, ma i giudici avevano erroneamente focalizzato l’attenzione sugli obblighi del datore di lavoro invece di analizzare eventuali carenze del modello organizzativo.

Insufficienza del Modello Organizzativo: La Colpa di Organizzazione Come Elemento Distinto

Un’altra sentenza significativa è quella della Corte di Cassazione, Sezione 4 Penale, del 22 maggio 2023, n. 21704, che sottolinea che l’assenza o l’inidoneità del modello organizzativo, o la sua inefficace attuazione, non costituiscono “ex se” elementi costitutivi dell’illecito dell’ente. La responsabilità è legata alla dimostrazione della colpa di organizzazione, distinta dalla colpa dei soggetti autori del reato. La Corte evidenzia la necessità che la colpa di organizzazione sia rigorosamente provata e non confusa o sovrapposta con la colpevolezza del dipendente o amministratore dell’ente responsabile del reato.

Un Approccio Ponderato nella Configurabilità dell’Illecito Amministrativo

La giurisprudenza recente, come dimostrato dalla sentenza della Corte di Cassazione, Sezione 4 Penale, del 10 maggio 2022, n. 18413, sottolinea che la mancanza od inidoneità degli specifici modelli di organizzazione o la loro inefficace attuazione non sono di per sé sufficienti per configurare la responsabilità da reato degli enti. È indispensabile dimostrare la colpa di organizzazione, elemento distintivo che caratterizza l’illecito amministrativo e che deve essere separato dalla colpa degli autori del reato. In questa specifica sentenza, la Corte ha annullato una decisione che aveva attribuito la responsabilità da reato a un ente basandosi sulla generica assenza di un modello organizzativo e su accertate omissioni manutentive di un macchinario aziendale, evidenziando la sovrapposizione errata tra i profili di responsabilità del datore di lavoro e quelli attribuibili all’ente.

In conclusione, la distinzione tra colpa di organizzazione e colpa dell’autore del reato si conferma come un punto chiave nella responsabilità 231 degli enti. Le sentenze recenti forniscono un quadro chiaro e incisivo, ribadendo l’importanza di una valutazione accurata e separata di questi elementi per una giusta attribuzione della responsabilità da reato.

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COMPLIANCE E MODELLI ORGANIZZATIVI EX D.LGS 231/01

L’Avv. Di Giacinto è Partner del Sole 24 Ore in relazione alla materia della Compliace Aziendale e in riferimento alla gestione dei Modelli Organizzativi ex D.lgs 231/01. L’esperienza in materia consente di offrire alle aziende sia pubbliche e sia private un valido supporto in ogni fase, sia per la realizzazione del modello e sia per la gestione dei vari momenti aziendali con il ruolo di O.d.v. Il Modello 231 è un documento che descrive una serie di procedure aziendali volte a garantire la prevenzione della commissione di reati, per cui l’azienda potrebbe essere ritenuta responsabile, nell’adempimento di tutte le mansioni previste durante lo svolgimento della propria attività lavorativa.