Diritto Alimentare
Tutela Alimentare
Etichettatura dei Prodotti
Frodi Alimentari
Biologico e IGP
Contenzioso e Assistenza

Tutela Alimentare

Il nostro Studio legale è specializzato nella consulenza legale diritto alimentare e assiste clienti privati, aziende e tutti coloro che operano nel segmento dell’agroalimentare inteso ad ampio raggio. La legislazione di settore include tutte le norme relative non solo agli alimenti, ma anche alle bevande e ai mangimi. Il nostro Studio offre assistenza globale e fornisce un prezioso supporto ai clienti che operano nella distribuzione, produzione e vendita di alimenti e bevande. Esperienza, professionalità e riservatezza sono soltanto alcune prerogative che da sempre contraddistinguono il nostro operato.

Tutela alimentare: in cosa consiste?

La USDA Food Safety and Inspection Service definisce la Food Defense come “la protezione dei prodotti alimentari da alterazioni internazionali dovute ad agenti biologici, chimici, fisici”.

La Tutela Alimentare, quindi, ha come scopo identificare e monitorare possibili sorgenti di contaminazioni intenzionali dei cibi. Il regolamento (CE) n. 178/02, in particolare, indica delle categorie di alimenti a rischio che in quanto tali non possono venire immessi sul mercato, ovvero alimenti dannosi per la salute ed alimenti inadatti al consumo umano.

La materia giuridica alimentare, complessa e dai confini assai variegati, richiede competenze specifiche e settoriali. A questo proposito, nel corso del tempo, abbiamo sviluppato le nostre esperienze, per fornire la migliore difesa possibile.

La normativa alimentare, infatti, non si limita a quella italiana ma è stata notevolmente arricchita da quella europea. Il supporto e la consulenza legale di un avvocato esperto in legislazione alimentare appare quantomai necessario proprio per non incorrere in spiacevoli e dispendiosi contenziosi, che risulterebbero gravosi per l’attività imprenditoriale.

I nostri servizi in materia di diritto alimentare

Assistiamo i nostri clienti in maniera altamente professionale, offrendo consulenza legale stragiudiziale e assistenza in giudizio. I nostri servizi spaziano così dal mero parere legale, fino ad interessare tutto ciò che è inerente la disciplina sanzionatoria, specie in tema di rintracciabilità dei prodotti alimentari.

Tutela Alimentare: consulenza legale sui prodotti agroalimentari

Siamo specializzati anche in materia di etichettatura degli alimenti, offrendo a tal riguardo ogni indirizzo guida per la corretta applicazione delle norme in vigore, soprattutto per ciò che riguarda i prodotti provenienti dall’agricoltura biologica. Inoltre, ci occupiamo di tutela in materia alimentare e di sicurezza, nonché del protocollo e dei processi inerenti la filiera. In particolare, la nostra competenza si estende anche alla normativa che tratta la fase di controllo della produzione primaria fino alla vendita al pubblico, meglio nota come sistema HACCP il cui scopo è di identificare i pericoli fisici, chimici e biologici non intenzionali che sono significativi per la Sicurezza Alimentare

Naturalmente assistiamo la nostra clientela in tutte le fasi del contenzioso e in ogni grado del giudizio, nell’ambito amministrativo e nelle azioni risarcitorie di natura privatistica. Offriamo inoltre assistenza penale ove le condotte illecite costituiscano reato.

Consulenza sulle norme alimentari: l’importanza di un supporto tecnico

L’esponenziale crescita del diritto alimentare nazionale e comunitario ha generato maggiori responsabilità per coloro che operano nell’ambito della trasformazione, produzione e commercializzazione degli alimenti. Basti solo pensare alle norme sull’etichettatura, al packaging, all’igiene e sicurezza, non sempre di facile interpretazione ed applicazione. Del resto, è stata la stessa espansione del mercato alimentare e delle catene di produzione a determinare i necessari interventi legislativi.

Quest’ultimi sono essenzialmente volti alla prevenzione, al controllo, alla tutela della salute per i consumatori finali e a garantire la libera circolazione di alimenti e bevande all’interno dell’Unione Europea. Di contro, tuttavia, considerando la complessità e la vastità della materia, è facile che i vari soggetti coinvolti incorrano, anche solo accidentalmente, in sanzioni per il mancato rispetto dei precetti in materia.

Il supporto giudiziale e stragiudiziale di un avvocato esperto in diritto alimentare rappresenta la soluzione ai problemi imprenditoriali, oltre che una risorsa indispensabile al fine di operare nel pieno rispetto delle normative. Pertanto la consulenza legale per l’operatore del settore alimentare risulta di particolare importanza all’interno dei processi produttivi ed a tutela degli stessi.

Igiene Alimentare

Il nostro studio, con solida esperienza in tema di sicurezza alimentare igienico sanitaria, offre assistenza giudiziaria e consulenze alle imprese operanti nel settore alla luce della vigente normativa, nonché tenuto conto dei programmi di autocontrollo e dei principi dell’Hazard Analysis Critical Control Points.

Avvocato esperto per problemi legati all’igiene alimentare

La disciplina legislativa in materia alimentare contempla anche le norme che regolano gli aspetti igienico-sanitari dell’alimento. I principi in vigore si estendono a tutte le fasi che riguardano i cibi, ovvero dalla produzione, alla lavorazione e fino ad arrivare al confezionamento, al deposito, alla vendita e alla somministrazione al pubblico.

L’operatore del settore alimentare (OSA) coinvolto nella filiera è oggi obbligato all’autocontrollo e quando operante nella fase post primaria anche al piano HACCP, come da Regolamento CE 178/2002 e 852/2004. Finalità della legislazione è quella di prevenire la non conformità degli alimenti e l’attuazione di azioni correttive per minimizzare i rischi alimentari.

Igiene Alimentare : Avvocato per assistenza legale e consulenza legale sulla normativa

La Corte di Cassazione penale con Sentenza n. 39037/2018 ha ribadito che il cattivo stato di conservazione dei prodotti alimentari può verificarsi anche quando non vengono osservate le prescrizioni volte a prevenire la precoce degradazione, contaminazione o alterazione dell’alimento.

A questo riguardo, l’acqua imbottigliata, anche se esposta parzialmente alle condizioni atmosferiche esterne, come i raggi solari, può rappresentare un potenziale pericolo per la salute del consumatore finale, perché si possono verificare fenomeni chimici di alterazione.

Le sanzioni che vengono comminate nel caso di violazione dei principi in materia di sicurezza e igiene alimentare per le aziende attive nel settore agroalimentare costituiscono un valido strumento per le autorità di controllo con lo scopo di assicurare la tutela degli avventori.

Rivolgendosi al nostro studio, specializzato nelle problematiche legate all’igiene alimentare, è possibile ottenere consulenze e assistenza legale sull’analisi del pericolo e sui punti critici di controllo in ossequio alla normativa vigente.

Materiali contatto alimenti (MOCA)

Se nell’era dell’informazione digitale sono molti gli aspetti del nostro regime alimentare di cui ci prendiamo cura, ne esistono diversi altri a cui non sempre dedichiamo la giusta attenzione.
In genere abbiamo la tendenza a considerare ogni cibo nella sua condizione di prodotto finito, così come si presenta sulle nostre tavole. Ciò su cui siamo soliti sorvolare è che ogni alimento ha una storia ben precisa ed è nostro pieno diritto disporre degli strumenti per conoscerne ogni fase.

Materiali contatto alimenti (MOCA) : consulenza legale e disciplina igienica

Avete mai pensato a quanti e quali oggetti o tipologie di materiali entrano in contatto con  gli alimenti durante il loro processo di produzione?
Il nostro Studio specializzato nel diritto alimentare, fornisce indicazioni e consulenze volte ad analizzare le fasi di trattamento dei prodotti.

Qui di seguito troverete un quadro generale della normazione nazionale ed europea vigente in materia, che potrete approfondire grazie ai nostri servizi in qualunque momento lo riteniate opportuno. L’obiettivo è fornire le giuste indicazioni per un’informazione consapevole ed uno stile di vita più salutare.

I MOCA

Innanzitutto, è utile sapere che le sostanze cui facevamo cenno prima hanno una denominazione a loro dedicata: si tratta dei MOCA (Materiali e Oggetti a Contatto con gli Alimenti), che sono destinati ad entrare in gioco nella varie fasi di preparazione, trasformazione, conservazione e somministrazione dei prodotti alimentari.

La categoria normativa dei MOCA ricomprende una serie variegata di elementi, dai macchinari per la trasformazione degli alimenti ai contenitori congegnati per il loro imballaggio e successivo trasporto, dagli utensili da cucina (come posate e stoviglie) fino ai materiali a contatto con l’acqua, ad esclusione degli impianti fissi di approvvigionamento idrico pubblici o privati.

E’ fondamentale che ciascuna componente dell’elenco obbedisca a standard ben precisi, che le impediscano di compromettere la qualità degli alimenti e conseguentemente la salute del consumatore. E’ compito della legislazione statale e in primis dell’Unione Europea fissare requisiti legali di accettabilità dei MOCA e prevedere efficaci sistemi di controllo che consentano una libera circolazione delle merci alimentari idonee.

Normativa MOCA Europea

Le fonti giuridiche dell’Unione Europea fissano regole vincolanti per gli operatori economici, che possono avere portata generale o specifica, applicandosi rispettivamente a tutti i MOCA o solo ad alcuni tipi di essi.
Colonna portante della prima categoria di norme è il Regolamento (CE) n. 1935/2004, che impone che i MOCA non rilascino nei cibi quantità di componenti tali da danneggiare la salute umana o che comportino modifiche non tollerabili nella composizione, nel gusto o nell’odore dell’alimento alla cui produzione contribuiscono.

Detta regole di portata generale anche il Regolamento (CE) n. 2023/2006 inerente alle cosiddette buone norme di fabbricazione, che devono sovrintendere all’intero processo di produzione alimentare. Quest’ultimo, specialmente nei momenti di maggiore criticità, deve disporre di sedi appropriate allo scopo e di personale qualificato. La selezione dei materiali di partenza per la fabbricazione deve essere consapevole e documentata in termini di controllo di qualità.

E’ premura dell’Unione Europea fornire anche una regolamentazione più settoriale con riferimento a MOCA specifici (ceramici e plastici) e ai materiali cosiddetti attivi e intelligenti. E’ ciò che è avvenuto ad esempio con l’emanazione del Regolamento (UE) n. 10/2011 relativo ai MOCA di plastica, che istituisce un elenco ufficiale di sostanze autorizzate nella loro fabbricazione. Il testo normativo è in fase di aggiornamento e modifica dai primi mesi del 2018.

Normativa MOCA nazionale

Nella misura in cui non vi siano norme europee specifiche, gli Stati membri possono integrare l’assetto comunitario con regole specifiche proprie.
Ciò ha dato vita in Italia, a partire dagli anni Sessanta, ad un processo normativo che ha eletto a figura centrale del settore il Ministero della salute, più di recente coadiuvato dal Consiglio Superiore di Sanità.

L’azione ministeriale si è occupata innanzitutto di disciplinare materiali come plastica, gomma, acciaio inossidabile, vetro, carta, cartone e cellulosa rigenerata, attraverso le cosiddette liste positive delle sostanze accettabili per la loro produzione. In seguito, sono stati riservati provvedimenti specifici dedicati ad altri materiali, tra cui ceramica e alluminio.

Si ricorda che il d.lgs. 29/2017 prevede la disciplina sanzionatoria per la violazione di disposizioni di cui ai regolamenti (CE) n. 1935/2004, n. 1895/2005, n. 2023/2006, n. 282/2008, n. 450/2009 e n. 10/2011, in materia di materiali e oggetti destinati a venire a contatto con prodotti alimentari e alimenti.

Tracciabilità Alimenti

Uno studio legale specializzato in diritto alimentare costituisce un vero e proprio punto di riferimento per gli imprenditori del settore che desiderano ottenere sempre maggiore tutela. I produttori di alimenti, soprattutto negli ultimi decenni, si sono trovati a dover affrontare il problema della contraffazione, ossia di una produzione infedele che viene commercializzata al posto dell’originale.

Ad esempio, la diffusione nei negozi di un Parmigiano che dell’originale ha solo l’assonanza del nome o di un vino che viene posto come italiano ma in realtà è cileno o australiano, non fa che compromettere le vendite di chi opera legittimanete sul mercato. I contraccolpi di questa tendenza sono evidenti non per il grande marchio che, nonostante le criticità porta comunque avanti i propri successi, ma per i piccoli produttori che ricevono un danno notevole dalla diffusione di questi cibi non tracciabili e di cui non si conosce la provenienza.

L’avvocato specializzato in diritto alimentare offre la sua assistenza anche nell’ambito del biologico in quanto aiuta gli imprenditori ad ottenere una denominazione da spendere sul mercato e che indica una particolare produzione agricola.

Il biologico

L’agricoltura biologica è una particolare coltivazione che viene eseguita in assenza totale di addizioni chimiche, pesticidi e ogni altro veleno che, pur abbattendo insetti e microorganismi dannosi per la pianta rimangono sui frutti e hanno ripercussioni negative sulla salute dei consumatori. I parassiti delle piante non vengono lasciati proliferare ma, al contrario, vengono eliminati attraverso dei rimedi naturali di estrema efficacia ma che, al contempo, non producono alcun effetto collateral

Gli utenti finali sono disposti a pagare in più durante la spesa solo se hanno la certezza che la produzione di verdura e frutta sia effettivamente biologica. Il marchio bio, il tipico bollino blu con le stelle simbolo dell’Unione Europea, è una certificazione europea, appunto, che viene conferita agli imprenditori agricoli che eseguono la loro produzione con le dovute accortezze. Lo Studio accompagna gli imprenditori in questo percorso virtuoso, finalizzato ad ottenere questa importante certificazione non solo in Italia ma anche a livello internazionale per la massima soddisfazione dei consumatori.

 Una spesa consapevole

Il consumatore attuale, a differenza del passato, è una persona più informata e consapevole del suo potere di acquisto e desidera mettere nel carrello e portare a casa prodotti sani e certificati. L’alimentazione costituisce un elemento molto importante nel quotidiano ed in Italia la cultura alimentare è sempre stata una delle colonne portanti già a livello storico-culturale.

Poichè al giorno d’oggi non tutti hanno la possibilità di acquistare i prodotti in campagna direttamente dai produttori o le carni presso gli allevatori, i cibi che si trovano sugli scaffali del supermercato, con le etichette di riferimento, possono essere immediatamente riconoscibili. La consulenza alimentare aiuta le aziende produttrici di alimenti ad indicare gli ingredienti, le modalità di preparazione e, logicamente, anche di conservazione.

Infine, l’indicazione degli ingredienti è utile anche per chi soffre di allergie o intolleranze alimentari, come ad esempio l’intolleranza al lattosio o la celiachia, e per chi non può consumare cibi indistintamente.

Rintracciabilità e Tracciabilità alimenti e dei prodotti alimentari: consulenza legale continuativa

Cosa si intende esattamente per tracciabilità dei cibi? Il termine tracciabilità indica la provenienza degli alimenti e la loro preparazione.

Il Reg. (Ce) n. 178/2002 pone a carico degli operatori del settore alimentare l’obbligo di garantire il rispetto della normativa di settore in ordine a tutte le varie fasi.

In particolare, l’obiettivo di assicurare la sicurezza igienico-sanitaria degli alimenti ha spinto il legislatore europeo a prevedere la possibilità di ricostruire e seguire il percorso di un alimento, di un mangime, di un animale destinato alla produzione alimentare o di una sostanza destinata o atta ad entrare a far parte di un alimento o di un mangime attraverso tutte le fasi della produzione, trasformazione e distribuzione.

Da qui è possibile delineare le differenze sostanziali tra la rintracciabilità e la tracciabilità degli alimenti.

Tra i principali obblighi vi è quello di cui all’art. 18 in tema appunto di rintracciabilità.

Quest’ultima consiste nel ricostruire a ritroso l’intero percorso di un prodotto, partendo dal suo stato finale e risalendo lungo le varie fasi sino alla materia prima da cui origina.

Per rintracciare l’identità di un prodotto – e pertanto venire a conoscenza della sua origine – vengono presi in considerazione vari elementi: le imprese agro-alimentari della filiera produttiva, le materie prime e le sostanze con esse impiegate (ad es. additivi ecc.), nonché la documentazione destinata a fornire nel dettaglio le informazioni sui vari passaggi che hanno coinvolto il prodotto, oltre ai controlli cui è stato sottoposto.

Al contrario, per tracciabilità si intende il cosiddetto iter di produzione che coinvolge una materia prima o anche un intero lotto, attraverso i collegamenti da un’impresa ad un’altra, appunto tracciati lungo tutta la filiera che porta al prodotto finale.

In sostanza, ad ogni passaggio corrisponde un flusso di informazioni che vengono dettagliatamente conservate e registrate, volte a fornire tutti quegli elementi idonei a ricostruire la storia del prodotto.

Poiché il consumatore, in base alla normativa europea vigente, ha diritto di avere tutte le informazioni relative alla merce che acquista, l’imprenditore ha bisogno di un consulente che esponga esattamente come creare le etichette e le descrizioni.

Ad esempio, se un’azienda si occupa di produzione di salumi, con realizzazione di affettati e altri prodotti da distribuire presso negozi e supermercati, deve inserire nelle proprie etichette il tipo di allevamento degli animali, il taglio della carne, la modalità di conservazione e di consumo. In questo modo il consumatore, leggendo queste indicazioni non solo acquista in modo più consapevole ma riesce ad evitare anche i cibi contraffatti di dubbia provenienza.

Grazie alle determinazioni legislative europee, i prodotti dell’Unione sono caratterizzati da indicazioni e simboli che li rendono distinguibili dagli altri. Solo l’informazione e la cultura alimentare consente di acquistare ottimi prodotti e di aiutare il made in Italy.

Sistema HACCP

Per la tutela della salute del consumatore nell’intera catena dell’industria alimentare è obbligatorio adottare il protocollo HACCP. Il protocollo si prefigge di tutelare l’igiene nelle fasi di produzione e manipolazione di alimenti, divenendo un cardine del diritto alimentare.

Cos’è l’Haccp?

Haccp è sinonimo di Hazard Analysis and Critical Control Points, ossia Analisi dei Rischi e Controllo dei punti critici.
Lo scopo del sistema è di garantire l’igiene, la salubrità degli alimenti in tutto il percorso della filiera, partendo dalla produzione sino ad arrivare alla somministrazione.

Sistema HACCP: autocontrollo e consulenza legale continuativa

Introdotto negli anni novanta con il d.lgs. 155/97, recependo così la direttiva comunitaria 43/1993, che è stata poi

abrogata e sostituito dal D.Lgs.193/2007, che recepisce il Regolamento CE 853/2004, e nel quale sono decretate le sanzioni per le inadempienze.

Il protocollo Haccp si articola in 7 principi:

  1. Identificare ogni pericolo potenziale che si possa manifestare nella fase di produzione o manipolazione di un alimento, così da identificare le azioni atte a prevenirlo, eliminarlo o ridurlo.
  2. Identificare i punti critici di controllo, ossia una fase della procedura di produzione o manipolazione in cui è importante inserire un controllo che prevenga o riduca a un livello accettabile un possibile pericolo per l’igiene dell’alimento o un’esposizione dello stesso a possibili fattori deterioranti.
  3. Stabilire i parametri che, per ogni punto critico, possono cambiare l’accettabilità o l’inaccettabilità. I limiti critici possono essere desunti dalle normative in vigore, se presenti, o definiti in base alle pratiche igieniche adottate abitualmente da un’azienda.
  4. Stabilire e applicare le procedure di sorveglianza efficaci nei punti critici di controllo, ossia predisporre un piano di verifica in cui sono riportate le informazioni basilari per una lavorazione, come il controllo dei fornitori, il controllo della conservazione dei semilavorati o dei prodotti finiti, le temperature di conservazione, la pianificazione delle norme igieniche adottate. Ogni piano deve riportare il nome del responsabile e la descrizione delle rilevazioni e della valutazione dei risultati.
  5. Stabilire azioni correttive se un punto critico non supera i parametri di accettabilità. Queste azioni correttive devono essere attuate rapidamente per ristabilire in breve tempo i parametri di accettabilità. Sono azioni che comprendono la correzione dell’evento, la verifica che il punto critico sia nuovamente sotto controllo, la procedura da applicare agli alimenti non sicuri poiché prodotti o manipolati in una fase in cui il punto critico era fuori controllo, la registrazione dell’accaduto con la descrizione dell’intervento, una analisi per evitare che possa riaccadere nel prossimo futuro.
  6. Stabilire le procedure da applicare con regolarità per verificare l’effettivo funzionamento delle misure adottate, che porta alla predisposizione di un piano di autocontrollo in cui sono scadenzate le verifiche da eseguirsi. Questo piano può essere cambiato o integrato in qualsiasi momento con la variazione di fasi di produzione o interventi migliorativi per l’igiene alimentare.
  7. Predisporre documenti e registrazioni adeguati alla natura e alle dimensioni dell’impresa alimentare. La documentazione deve essere a firma del responsabile del piano di autocontrollo e deve essere a disposizione per ogni ispezione delle autorità di controllo.

Ogni azienda interessata dall’adozione del protocollo Haccp deve provvedere alla formazione del personale, aderendo a un Corso Haccp, per ottemperare alla richiesta di assicurare che gli addetti alla manipolazione degli alimenti siano controllati, abbiano ricevuto un addestramento o formazione per il rispetto dei parametri d’igiene adeguati al tipo di attività svolta.

Un protocollo per diverse attività

Il protocollo Haccp si estende a tutta la filiera alimentare, dalla macellazione, produzione e somministrazione di alimenti, diventando un protocollo unico che riguarda aziende di diversa dimensione e attività.
Una consulenza legale durante la sua redazione o variazione diventa quindi imprescindibile, poiché il mancato rispetto dei parametri d’igiene porta a delle sanzioni severe, che possono influire anche sul proseguimento dell’attività.

Così la conoscenza del protocollo e della normativa in vigore concorre ad elevare gli standard produttivi aziendali, limitando rischi e sanzioni.

Sicurezza Alimentare

Affidarsi ad un consulente legale quando si parla di sicurezza alimentare è un atto necessario, vista la complessità di norme, regolamenti e indicazioni che governano questa materia.

Cosa prevede la legislazione alimentare in tema di sicurezza alimentare

L’attuale normativa alimentare prevede una serie di regole e controlli relativa a quella che viene comunemente definita food safety e riguarda tutti gli operatori della filiera produttiva ossia quelli che intervengono nella produzione, trasformazione e commercializzazione. Le norme che vengono indicate dalle varie fonti legislative possono avere carattere di obbligatorietà o essere facoltative: nelle prime rientrano tutte quelle che riguardano il sistema HACCP, mentre nelle seconde tutto ciò che rientra nello standard ISO 22000.

La procedura più importante, non solo per la sua obbligatorietà ma anche per le disposizioni in essa contenuta, è sicuramente la HACCP (Hazard-Analysis and Critical Control Points). L’origine di questo protocollo risale alle missioni degli astronauti della NASA che dovevano essere alimentati con prodotti che non dovevano far correre il rischio di annullare la missione nello spazio. Oggi questo protocollo è stato applicato a tutti gli alimenti con lo scopo di assicurare la loro sicurezza alimentare attraverso un’analisi completa di tutte le fasi produttive.

Nell’ordinamento giuridico italiano questo protocollo trova le sue fonti prima nel Decreto Legislativo 155/1997 e nel successivo 193/2007. Questi due decreti hanno stabilito prassi e principi fondamentali di sicurezza alimentare.

Per prassi si intende:

  • l’individuazione del responsabile HACCP;
  • la descrizione del prodotto;
  • l’indicazione della sua destinazione d’uso;
  • la costruzione e conferma del diagramma di flusso e schema di impianto.

Nei principi rientrano invece tutta una serie di attività volte a determinare i pericoli per ogni fase del processo, i limiti e il relativo superamento, le fasi di controllo e le azioni correttive.
Lo standard ISO 22000, pur essendo una disciplina di carattere facoltativo, riveste comunque una notevole importanza in quanto svolge un’azione significativa nel settore della sicurezza alimentare perché ha il compito di essere compatibile con altre norme di carattere internazionale.

La normativa sulla Sicurezza alimentare

Nell’ambito della sicurezza alimentare, la disciplina di riferimento è data dal Decreto Legislativo 178/2002 che all’articolo 18 stabilisce il principio fondamentale della rintracciabilità dei prodotti alimentari, sia in entrata che in uscita. Ogni Operatore del Settore Alimentare (OSA) dovrà essere in grado di fornire alle Autorità competenti, ogni informazioni circa l’approvvigionamento dei prodotti alimentari, nonché le imprese clienti alle quali ha fornito i suoi prodotti.

Esperto Sicurezza Alimentare e sulla Legislazione Alimentare

Il nostro Studio legale potrà fornire alle aziende assistenza per ogni problematica che può nascere lungo tutto il processo della filiera, dalla produzione fino alla vendita al consumatore finale. Grazie, infatti, ad una profonda conoscenza della normativa comunitaria, nazionale ed internazionale è possibile supportare i referenti delle aziende del settore alimentare per applicare correttamente la normativa igienico-sanitaria, con particolare attenzione su tematiche specifiche quali quelle dei prodotti per alimentazione particolare o gli integratori alimentari, in modo da fornire una risposta adeguata ad ogni esigenza.

Verrà creato un vero e proprio rapporto diretto con le aziende clienti, anche durante le fasi in cui viene effettuato un sopralluogo da parte delle Autorità per verificare la rispondenza delle disposizioni in tema di sicurezza e il prelievo di campioni sui prodotti. Sono inoltre curati con particolare attenzione gli aspetti relativi alla produzione di alimenti biologici nonché delle indicazioni geografiche e delle denominazioni di origine. Un servizio completo per soddisfare tutte le esigenze nel campo del diritto alimentare.

Sicurezza alimentare normativa : Assistenza legale e gestione della non conformità

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